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Tecnologia e architettura all’Università di Tokyo

By Marzo 20, 2023Agosto 2nd, 2023Case study, stampa 3D, Ultimaker

La normalizzazione della stampa 3D ha rimodellato molti settori, dalla manifattura, all’edilizia, fino a quello automobilistico.

Quella che prima era considerata una novità o una soluzione di nicchia da alcuni, è diventata una tecnologia in via di maturazione.

Ora gli strumenti di manifattura additiva sono diffusi nelle università di tutto il mondo e forniscono una soluzione tecnologica a studenti e docenti che studiano forme di architettura innovativa.

La T-BOX della Sekisui House – Kuma Lab dell’Università di Tokyo ha scelto UltiMaker.

tokyo

T-BOX: dove tutto è iniziato

T-BOX è stato creato nel giugno 2020 dall’architetto Kengo Kuma: si tratta di un laboratorio con diverse macchine per la manifattura digitale, nato con l’obiettivo di studiare la relazione tra tecnologia e architettura.

“T-BOX significa molte cose diverse per noi,
La 'T' si riferisce a Tokyo, all'Università di Tokyo, alla tecnologia e alla toolbox.
Da allora abbiamo visto T-BOX come una 'cassetta degli attrezzi' con vari strumenti per la fabbricazione digitale.”

Toshiki HiranoDirettore e assistente del progetto T-BOX al Sekisui House – Kuma Lab dell'Università di Tokyo

Una struttura che allena talenti creativi

L’Università di Tokyo sta conducendo ricerche sul futuro dell’architettura, mentre la Sekisui House sta studiando forme di abitabilità futura.

L’obiettivo della collaborazione è allevare i futuri talenti del T-BOX.

Prima il dipartimento di architettura non aveva una struttura di produzione con strumenti di fabbricazione digitale.

Gli studenti non avevano altra scelta se non usare i loro devices o creare i modelli a mano.

Ora, grazie alla T-BOX, gli studenti di architettura possono costruire facilmente i loro modelli!

“Credo che questa struttura aiuterà gli studenti a migliorare e a crescere.
T-BOX non è un'esclusiva degli studenti di architettura, anzi, chiunque può visitare la struttura e utilizzare le nostre stampanti Ultimaker 3D.
Tutti sono i benvenuti!”

Toshiki HiranoDirettore e assistente del progetto T-BOX al Sekisui House – Kuma Lab dell'Università di Tokyo

Dentro T-BOX: un’occhiata più da vicino

Attualmente, T-BOX ha sei stampanti UltiMaker.

Sui motivi per cui il laboratorio ha scelto UltiMaker, Hirano commenta così:

“Ultimaker è una buona scelta.
Sa gestire diversi filamenti e garantisce accuratezza, velocità ed elevata reattività.
È possibile iniziare a creare non appena si inseriscono i dati. Ciò consente di organizzare il lavoro in modo intuitivo.
Inoltre, è possibile manipolare facilmente i parametri avanzati, soddisfacendo tutte le necessità produttive.”

Toshiki HiranoDirettore e assistente del progetto T-BOX al Sekisui House – Kuma Lab dell'Università di Tokyo
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Senza limiti

Attualmente il laboratorio T-BOX utilizza il PLA bianco, ma Hirano e i suoi studenti stanno già esaminando le alternative offerte dall’ampia gamma di filamenti Ultimaker.

Ad esempio, il team sta valutando se stampare, con il filamento in ABS, le giunzioni di una struttura edilizia, di dimensioni minori ma ugualmente resistenti.

“Il nostro obiettivo è liberarci dalle norme convenzionali che limitano le idee e non essere vincolati dalla complessità delle forme.
Una stampante 3D è uno strumento che consente non soltanto di realizzare modelli, ma anche di pensare liberamente all'architettura e al design.”

Toshiki HiranoDirettore e assistente del progetto T-BOX al Sekisui House – Kuma Lab dell'Università di Tokyo

Strutture per la fabbricazione digitale

Oltre alle stampanti 3D, al T-BOX si trovano anche taglierine laser e macchine per la lavorazione CNC.

L’obiettivo, infatti, è quello di combinare tutte le risorse, le tecnologie e i metodi di fabbricazione e creare, così, sistemi innovativi.

“Vogliamo che gli studenti usino gli strumenti di T-BOX liberamente.
Abbiamo stabilito delle linee guida minime per la sicurezza e l'utilizzo, ma vogliamo che gli studenti esplorino tutte le sue possibilità.”

Toshiki HiranoDirettore e assistente del progetto T-BOX al Sekisui House – Kuma Lab dell'Università di Tokyo

Si tratta di un esempio di best practice che sta riscuotendo molto successo nel mondo dell’architettura, dell’istruzione e della produzione additiva.

“È fantastico vedere istituzioni educative avanzate come l'Università di Tokyo riconoscere l'importanza della stampa 3D e fare emergere tutta la creatività dei suoi studenti.”

Jürgen von HollenCEO di UltiMaker

Verso il futuro

“Il prossimo passo sarà utilizzare le stampanti 3D esistenti in modo da educare l'intero dipartimento di architettura al valore della fabbricazione digitale e all'innovazione del loro lavoro.
Vorrei continuare a esplorare nuove possibilità di utilizzo dell'ecosistema UltiMaker e contribuire a incoraggiare gli studenti a fare lo stesso.
Non solo, ma vorrei rendere l'uso delle nostre UltiMaker disponibile davvero per tutti, per incoraggiare lo scambio di idee creative.”

Toshiki HiranoDirettore e assistente del progetto T-BOX al Sekisui House – Kuma Lab dell'Università di Tokyo
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Trovi l’articolo originale sul blog di UltiMaker.

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